Compleanni illustri: la newsletter di Febbraio
Vi eravate mai accorti che di solito mando la newsletter l’ultimo martedì mattina del mese?
Stavolta però ho aspettato a mandarvela così possiamo festeggiare insieme un anno dall’uscita del mio libro.
Ho pure fatto un header a tema – vivaaaaa
Ci sarebbe poco da festeggiare in realtà, visto che è un libro nato nel peggior momento della storia dell’editoria dai tempi di Gutenberg.
Ma noi vogliamo ricordarci così, quando ancora si andava al pub e si chiedeva alla gente se poteva gentilmente spostarsi di tavolo che «sa, vorrei farmi una foto con quella targa lì sul DNA, perché ho scritto un libro sulla genetica e -ahah- però è solo in italiano ma spero che lo verrà tradotto prest-CLAUDIA STAI DI NUOVO PARLANDO TROPPO.
Ah, i tempi in cui impanicavo per il contatto umano, brillantemente risolti oramai.
E comunque non contateci troppo su quella storia del martedì: la mia unica coerenza nella vita sta nel fare le cose a caso. Però ciao! È sempre bello sentirvi!
Come vi avevo accennato nella precedente newsletter, oggi vi racconterò un progetto su cui ho lavorato questo mese. Devo fare una premessa e poi vi mostro il mio processo di bozze.
A fine Gennaio sono stata contattata dall’Università di Tor Vergata per fare una locandina di una conferenza di matematica, all’interno delle iniziative per il May 12: un evento internazionale in memoria di Maryam Mirzakhani.
Mirzakhani è stata una matematica eccezionale, vincitrice della medaglia Fields nel 2014, e purtroppo morta di cancro tre anni dopo. Per questo hanno istituito un giorno per ricordarla e per celebrare le donne nella matematica, un settore in cui le differenze di genere sono ancora più acute del solito.
Il mio poster è su una conferenza di Maria Colombo, un’altra testa niente male: ha tre anni meno di me e già è una tenure track assistant professor a Losanna, e questa cosa non mi fa venire per nulla i complessi. Colombo ha studiato alla Scuola Normale di Pisa, per cui è possibile che ogni tanto ci siamo incrociate per strada durante i nostri anni universitari.
Le uniche cose che mi hanno chiesto da Tor Vergata son state di mettere i ritratti di entrambe le scienziate, e che forse sarebbe stato carino fare un accenno alla Scuola Normale, a mia discrezione. Per cui ho iniziato googlandole e prendendo la mano con i loro volti. Questa è stata la mia prima bozza, molto semplice:
i disegni sullo sfondo di Mirzakhani sono tratti dalle sue ricerche. Volevo fare una cosa del genere anche con Colombo ma è intervenuto un problema: aiutata da amici matematici ho scoperto che lei studia cose associate alle nuvole (ora non andiamo nel dettaglio che non ne so molto di più) e i suoi lunghi capelli mossi mi sembravano ottimi per poter fare una crasi visiva di nuvola e capelli. Il problema nella composizione precedente era che le nuvole sarebbero state sovrapposte al volto di Mirzakhani, rischiando di farle fare capolino dai cieli stile Mufasa del Re Leone. Tipo così:
Non ideale. Per cui ho risolto dando loro una disposizione specchiata:
Ma la Scuola Normale dov’è? In un’altra bozza ho provato a inserirla, facendo sedere Colombo sulla scalinata principale in una conversazione con Mirzakhani alla finestra.Di questa mi piaceva la composizione, ma ero un po’ dubbiosa: Mirzakhani che io sappia in Normale non ci è mai venuta, e comunque questa conferenza non è legata direttamente alla Scuola, mentre qui è un po’ troppo protagonista.
Intanto Google continuava a farmi vedere la foto di Colombo alla lavagna, e un po’ volevo togliermi dalla testa questa bozza qui per poter pensare più liberamente, così l’ho disegnata:È lì che poi ho pensato a come potevo risolvere la bozza della Normale, unendo i due concetti.Tra queste proposte il comitato organizzativo ha scelto la bozza con loro specchiate. Per farla ho deciso di sperimentare un po’ con i pennelli di Photoshop, per dare alle nuvole un po’ di spessore e movimento.E voi, quale avreste scelto?
Ma basta parlare di me
Mi sento di aver scritto un po’ troppo oggi, quindi la taglio corta qui e vi do un solo consiglio (rubandolo alla newsletter di Hikimi di febbraio).Il progetto Two Pages fa viaggiare degli sketchbook (ognuno con un tema specifico) in giro per il mondo: ogni destinatario ne riempie due pagine e lo spedisce a qualcun altro. Purtroppo hanno messo online solo i primi tre quaderni, ma è divertente vedere le diverse interpretazioni di ogni persona: nello screenshot sopra Gareth Leyshon risponde al tema “What would you do with red?”.
Noi ci sentiamo a fine Marzo: zittizitti che forse allora non saremo più in lockdown! E se vogliamo sentirci prima, il 14 Marzo sono al Festival della Scienza di Verona, a parlare di fumetti e scienza. E di cosa altro potrei parlare? Trovate più info qui.