2022
Diario di viaggio / travelogue / Australia 2022
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Diario di viaggio / travelogue / Australia 2022
Fra ottobre e novembre 2022 ho fatto una vacanza in Australia, e durante le due settimane che ho passato lì ho tenuto un diario di viaggio, condiviso in una newsletter ormai terminata. Qui sotto potete leggere le sette puntate.
At the end of October 2022, I’ve travelled to Australia with two goals: having fun with friends and getting to know koalas! During the trip, I’ve kept a travelogue in the form of a newsletter (in Italian). The full contents are reported below.
26 · ottobre · 2022
Mentre sferragliavo sulla Tube in direzione aeroporto di Heathrow, compressa insieme a un altro milione di persone, ho fatto questa piccola tabella mentale.
A mia discolpa, ci aspettiamo temperature tra gli 8 e i 25 gradi e io ho la capacità di termoregolazione di una salamandra.
E dunque siamo partiti! Freschi e leggeri, con soli 30kg a testa di bagaglio in stiva e due ore di sonno addosso, in questo momento vi scrivo mentre stiamo sorvolando Bhubaneswar. Faremo scalo a Singapore per poi arrivare a Melbourne alle 7 di domani mattina, ora locale.
A presto, buona giornata!
ps: zavaglio è una parola che usava mia nonna modenese per descrivere un qualsiasi oggetto inutile e che ti sta tra i piedi a dar fastidio e basta. Quanto di quello che mi son portata dietro saran zavagli? La mia stima è il 90%.
28 · ottobre · 2022
Inizio a essere seriamente grata di essermi portata i famigerati 30kg di bagaglio, visto che se le cose procedono a questo ritmo dovrò cambiarmi vestiti due volte al giorno.
Sono in partenza per Cape Otway, dove campeggeremo ai confini di una foresta pluviale – un nome che prima d’ora non aveva avuto connotati così minacciosi. Le vibes al momento sono fortemente queste.
Ci sentiamo presto! Intanto tributo animalino: due pappagalli e un piccione punk visti ieri al parco.
01 · novembre · 2022
Prima di partire per il campeggio siamo andati a vedere l’orto botanico di Melbourne, un posto con piante fantascientifiche
(visto che la pioggia continuava a imperversare non ho potuto disegnarli dal vero, ma ho fatto foto tattiche per quando sono stata all’asciutto.)
Abbiam pranzato, vi ho scritto la puntata precedente e siamo partiti.
Da quel momento e nei giorni successivi ci siamo dati al koala spotting (avvistamento di koala), uno sport in cui io – molto poco umilmente
Come si avvista un koala? La mia tecnica, affinata in quattro lunghi giorni di allenamento, consiste nel
I koala non hanno una preferenza sul dove stare sull’albero. Ne abbiamo visti incastrati tra due rami,
seduti su una ramificazione,
precari avvinghiati a un rametto minuscolo,
e esposti alle intemperie a farsi caldino in due.
Come potete vedere i koala sono il sogno del fotografo amatoriale, perché stanno fermissimi: in pratica sarebbero il sogno anche di un pittore a olio.
Nonostante ciò dobbiamo tutti ringraziare Nicola, perché se le testimonianze fotografiche fossero state affidate a me sarebbero state di questo tenore.
lo riuscite a vedere? E non era nemmeno troppo in alto. Soprattutto, vi sareste persi loro due.
E dopo questo tsunami di tenerezza vi saluto. Buona giornata!
03 · novembre · 2022
La mattina dopo siamo stati svegliati dalle risate dei kookaburra, abbiamo fatto ricognizione dei koala intorno al campeggio e infine ci siamo avviati verso la foresta pluviale.
Se son qui a scrivervi, capirete che non abbiamo incontrato niente di mortale – o almeno non l’abbiamo visto e ci ha lasciati in pace. Così parliamo delle cose che ho visto: le piante. C’è una sola parola che mi viene per descrivere la vegetazione australiana. È grossa.
In queste foto è tutto bagnato perché erano giorni di pioggia, ma d’estate quando è più secco queste strisce sottili di legna sono molto pericolose in caso di incendi perché prendono fuoco con molta facilità.
La sera abbiamo provato uno dei primi piatti tipicamente australiani
È un piatto tipico anche in UK ma lì le fanno più grandi e con ripieni diversi mentre qui sono anche pasti da strada. A me, che avevo 20 km nei piedi, sono sembrati cibo degli dei.
Ci sentiamo presto! Ciao 🙂
* questa è una licenza poetica: non mi sono mai seduta su un legno, mica sono pazza.
** in realtà esistono più di 700 varietà di eucalipto, quindi non tutte perdono la corteccia alla stessa maniera!
04 · novembre · 2022
Non vi sarà sfuggito che finora abbiamo evitato di parlare del canguro nella stanza.
scusate: tremenda battuta, lo so, ma continua a farmi ridere.
Eppure i canguri sono molto comuni quaggiù!
E dicono sia un pericolo reale vedersene zompare uno all’improvviso mentre guidi
non mi è chiarissimo se servono per proteggere solo la macchina o anche chi ci sta dentro. Di sicuro non servono a proteggere i canguri.
Detto questo se vuoi essere sicurə di vederne molti e da vicino ci sono parchi in cui i canguri vivono in gruppo
Il parco dove siamo stati si chiama Arthurs seat, e se il nome vi suona familiare è perché c’è un colle dallo stesso nome a Edimburgo. Dopotutto qui un sacco di cose hanno nomi europei, e in particolare britannici, perché, suppongo, colonialismo.
Ad Arthurs Seat nuoti tra i canguri
Qui ne vediamo nelle loro principali attività:
Non sono minimamente disturbati dalla presenza umana: sono tipo delle mucche australiane. I maschi però sono davvero enormi. Ad un certo punto ne abbiamo visto uno che si era arrabbiato con un altro canguro e si è eretto sulla coda per sembrare ancora più grosso e minaccioso
La scala di questo disegno è più emotiva che oggettiva. Era anche pieno di baby canguri, adorabili. E quindi vi saluto con un’altra carrellata di tenerezza.
07 · novembre · 2022
Durante la settimana scorsa il tempo è stato un po’ più clemente, permettendoci di visitare un po’ Melbourne città. Non vi farò un resoconto giorno per giorno ma ripiegherò su una lista per punti salienti.
Praticamente la totalità delle persone che abbiamo incontrato qui è stata gentilissima, ma molto oltre quanto ci si potrebbe immaginare
Io a tutte queste inaspettate interazioni con sconosciuti ho reagito come mi hanno insegnato in UK: con composto e moderato terrore.
Siccome la cucina ritenuta “tipica” è molto simile a quella inglese ci siamo buttati più che altro sulle importazioni dei vicini paesi asiatici. Una delle cose più comuni da vedere in giro sono degli snack di sushi:
Altrimenti abbiamo provato
Come la vegetazione, come i canguri, come le porzioni che ti danno al ristorante, anche Melbourne è caratterizzata dall’essere enorme, quindi non si può fare un discorso unico, perché a seconda di dove vai trovi cose molto diverse.
Ah! Pensavate di scamparvi gli animalini in questa puntata eh?
Melbourne ci ha regalato grandi emozioni anche sotto questo punto di vista.Abbiamo incontrato ben due tipi di Possum (da non confondersi con l’opossum americano)
E infine, pipistrelli giganti! Si chiamano flying foxes, e il corpo sarà grande quanto un mio polpaccio.
Questi ce li siamo andati a cercare in un parco dove sapevamo di trovarli: vivono in colonie sugli alberi e quando dormono, così tutti appesi, sembrano dei frutti pendenti
Ci sarebbero altre cose da dire, come il fatto che in ogni parco c’è un’area barbecue attrezzatissima e disponibile al pubblico (ma che i barbecue sono a piastra per evitare possibili incendi), o che a Melbourne il mullet va TANTISSIMO e sembra di stare perennemente sul set di Stranger Things. Ma sono già andata lunghissima così: ci sentiamo presto per l’ultima puntata! Ciao!
08 · novembre · 2022
Com’è noto, l ‘Australia è un posto dove la natura prova costantemente e attivamente a ucciderti (e come biasimarla d’altronde?). Fra gli animali più o meno mortali annoveriamo
Questi qua li abbiamo proprio incontrati, poi ci sono anche
Va beh, non vi faccio la lista completa ché Substack ha dei limiti di lunghezza.
Ma non è solo il mondo vivente a essere pericoloso
Noi non siamo andati alle spiagge del Queensland, bensì a quelle di Phillips island,
Agnese ha sangue di Castiglioncello che le scorre nelle vene, e se vede acqua anche solo vagamente salata perde la testa.
Nota per i non toscani: “spiaggina” sarebbe “spiaggia”, il “bagnetto” è il bagno al mare. Non c’è nulla di piccolo in tutto ciò, è solo che parliamo così.
Dopo 5 minuti il livello di conoscenza dell’oceano cambiava molto nel gruppo
Finito il primo di vari bagni (tutti altrui), abbiamo approfittato della bassa marea per andare a cercare fra le rocce
(ma proprio tutto tutto è gigante in Australia?)
Il resto del weekend è passato tra
E, nonostante mi sia messa la crema protezione cinquanta ogni 20 minuti, e abbia usato tutti i mezzi a mia disposizione per ripararmi dal sole
sto tornando in UK bella strinata e già con la faccia che si spella tutta. Credo che questo da solo dovrebbe valermi la cittadinanza britannica ad honorem.
E qui finisce questa newsletter / diario di viaggio: spero vi siate divertiti!