Condomini per rondoni e fumetti sull’abilismo: la newsletter di Maggio

(da uno a 100 quanto si capisce che non sono mai stata in uno stadio in vita mia?)

Per anni ci sono passata davanti chiedendomi cosa fosse, o fosse stato, senza trovare una risposta. Incredibilmente, è stato Reddit a darmela, proprio qualche giorno fa: è una installazione artistico-naturalistica creata da Andrew Merritt. Si chiama S.W.I.F.T. Code (sì, come quello delle transazioni bancarie internazionali), e serve come luogo di nidificazione per i rondoni che migrano dall’Africa in estate, visto che gli edifici moderni non hanno le caratteristiche giuste per fargli da casa.

Sul retro ci sono anche entrate per pipistrelli, in cellette diverse.

Il disegno sul fronte rappresenta un sole al tramonto africano. Merritt l’ha progettato come installazione attiva, che prende vita quando i rondoni ci volano intorno per entrare nei loro nidi.

A leggere la descrizione fatta da Merritt si scoprono una serie di cose interessanti: ad esempio che l’altezza serve per dare agio ai rondoni di riguadagnare quota se non riescono a centrare la loro celletta mentre scendono in picchiata

Oppure che la pixellatura del disegno serve per far riconoscere la loro celletta ai rondoni, che sono in grado di vedere un grosso spettro di colori

La trovo un’installazione estremamente affascinante e poetica, un esempio di come arte e scienza davvero possano elevarsi a vicenda. Sarebbe pure un’ottima opera di divulgazione se solo ci fosse una spiegazione nei paraggi.

Ah, e funziona: ieri mentre stavo in avvistamento per farvi le foto un rondone c’era, e un po’ mi ha emozionata. Ho anche trovato online questa fotina di pulcini di rondone nelle cellette ♥

L’autore è Clarke Brunt, sul suo sito ci sono altre foto.

Ciao! Scusate se vi do il benvenuto a metà newsletter, ero un po’ presa dai rondoni.

Il lavoro che vi racconto questo mese è uno dei progetti lunghi a cui ho lavorato negli scorsi anni: è iniziato con una mail ricevuta nel marzo 2021, proprio grazie a questa newsletter!

Cioè la maniera che mi viene più istintiva per disegnare? Viva!

A scrivermelo erano la casa editrice Laterza e Maria Chiara e Elena Paolini (che forse conoscerete come Witty Wheels). Stavano progettando un saggio sull’abilismo da fare a fumetti:

Si intitola Che brava che sei! una frase dal sottotesto paternalistico che le persone disabili si sentono ripetere di continuo: mentre stanno facendo la spesa, quando escono a bere con gli amici o mentre stanno semplicemente vivendo la loro vita. Maria Chiara e Elena in otto capitoli ci raccontano come la società si sia plasmata su una base abilista – cioè di discriminazione e pregiudizio verso la disabilità – e come questa discriminazione esista a vari livelli.

In questo caso io non ho partecipato ai testi: ricevevo una sceneggiatura dettagliata e la mettevo in pagina. Non lavoro quasi mai così, ma con loro è venuto tutto molto naturale: avevamo molta sintonia nel ritmo da dare al libro, che intervalla parti di testo e parti di fumetto, e loro scrivono in maniera leggera e ironica, decisamente nelle mie corde. Sarò di parte, ma secondo me è molto bello e consiglio tantissimo di leggerlo.

Il libro uscirà il 2 giugno e si può già preordinare (ad esempio qui).

Ma basta parlare di me

Come vi avevo raccontato nella scorsa newsletter questo mese sono stata ad Amsterdam e ho fatto anche un salto a Rotterdam a trovare amici e vedere la città, che non visitavo dal 2012. Rotterdam è piuttosto spettacolare come architettura, e in generale in Paesi Bassi sono parecchio avanti su tutto ciò che ha a che fare con il design. In un giro il libreria mi sono innamorata e ho dovuto portare via con me

Un libro di palette basate su oggetti di design giapponese: A dictionary of color combinations, Vol.2 di Sanzo Wada.

È rilassante da sfogliare e – spero- una di quelle risorse che ti vengono in aiuto quando stai sbattendo la testa da un po’ troppo tempo su che colori usare in un progetto.

Giusto giusto un anno fa vi raccontavo della mia rinnovata passione per gli sketchbook. Sono felice di dire che è ancora rigogliosa (e anzi, spero presto di darvi qualche novità), e ora sono molto attirata da libri come The joy of daily drawing di Bob Custers, in cui si sfogliano 50 anni di disegni quasi quotidiani, osservandone le fasi e i cambiamenti. Un altro libro da gustarsi a piccole dosi.

Infine non ha nulla a che fare con il mio viaggio in Olanda: vi consiglio di ascoltare l’audiolibro La compagna Natalia scritto da Antonia Spaliviero e magistralmente letto da Lella Costa. È una storia di amicizia adolescenziale ambientata in un paese piemontese nel dopoguerra. Tocca temi molto forti affrontandoli di petto, non ti risparmia di farti fare dei bei pianti, ma anche un sacco di risate.

Vi saluto che vado ad avvistare rondoni! Ci sentiamo a fine giugno, ciao!

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