L’ordine dei gelati e cellule camminanti: la newsletter di Giugno

Per gran parte della mia vita ho pensato che ci fosse una regola inespressa: quando sei in gelateria chiedi prima il gusto con cui vuoi finire, in modo che lo posizionino sotto.

Perché — ça va sans dire — quando si mangia, la cosa più importante è l’ultimo boccone.

Poi a 18 anni ho fatto uno stage da gelataia e ho scoperto che in realtà le cose sono più complicate di così, o almeno lo erano nella mia gelateria

La rivelazione scaturì in me due reazioni. La prima di

L’altra di

La risposta a questa domanda viene nella seconda variabile da prendere in considerazione: la consistenza del gelato. Infatti se una vaschetta è stata fatta da poco il gelato è ancora molto morbido, mentre più passa il tempo più diventa duro.

per esperienza: confermo.

Insomma, la tua preferenza di cliente conta meno di una cippa. Da allora quando vado in gelateria la mia tattica è quella di chiedere solo un gusto e poi iniziare uno stallo alla messicana con il gelataio di turno per indurlo a posizionarlo sul cono in attesa che dica l’altro gusto

Che volete farci, reggo male la tensione.

Ciao! Avete sviluppato strategie migliori per ordinare i gelati nell’ordine che volete? Ditemelo! Non vi siete mai fatti troppe domande a proposito? Lo accetto.

E immagino che per voi, stomaci d’acciaio, il gelato non sia un cibo stagionale, ma io ho un rapporto col freddo che definire complicato è usare un eufemismo. Capirete quindi che, vivendo in un paese in cui è estate 7 giorni l’anno, conto sulle dita i miei gelati annuali e dunque ho bisogno che siano memorabili. La loro pianificazione occupa gran parte delle mie energie mentali e oramai mezza newsletter – pardòn, nella mia testa era una storia più breve.

Passiamo quindi a bomba a vedere qualche disegno fatto questo mese. Di solito vi mostro cose passate, oggi qualche sneak peek di un lavoro presente. Sto collaborando con un ricercatore austriaco, David Brückner, che studia i movimenti delle cellule, singole e in collettività. Mi ha chiesto quindi di disegnare cellule che

  • saltellano da una parte a un’altra di un percorso

sopra la visione dall’alto, sotto quella laterale.

  • Come delle ninja attraversano una matrice o si spostano su delle fibre in sospensione

Ma anche

  • fanno dei gran girotondi
  • fuggono da zone confinate
  • si spostano impacchettate in masse sferoidali

David mi ha chiesto di rendere evidente il movimento, il fatto che le cellule scivolino le une sulle altre, e che lo facciano con un certo entusiasmo. Per questo sono uscita un po’ dalle classiche rappresentazioni che faccio per le illustrazioni più tecniche e mi sono lasciata influenzare dalla mia anima fumettista. Il risultato a me piace abbastanza e mi apre a nuove esplorazioni. Ah, e poi sono venute molto buffe, cosa che non guasta mai.

Ultima novità prima di passare ai consigli: oggi il mio libro esce in inglese in Australia e in Nuova Zelanda! La casa editrice, Affirm Press, mi ha mandato un volume in anteprima: è la prima traduzione che riesco a leggere, è stata fatta benissimo, sono al settimo cielo: si vede?

fun fact: nella foto che mi sono fatta per postarla online sono vestita esattamente come nel mio ritrattino a fondo libro. Cosa assolutamente non intenzionale, me ne sono resa conto a posteriori.

Ma basta parlare di me

Mentre disegnavo cellule zompettanti, nelle orecchie avevo l’audiolibro di Spatriati un libro scritto da Mario Desiati e letto da Paolo Russo. È un racconto ruvido di amicizia, sesso, ricerca di sé. Immagino che il fatto che sia ambientato in Puglia aiuti ad avermelo reso così vivido e colorato, ma lo consiglio in ogni caso.

Sul sito della Revue Dessinée ci sono varie offerte fino al 30 di Giugno. Se volevate recuperare i numeri passati o abbonarvi a quelli futuri, se avete qualche regalo da fare che vi fa sbattere la testa, o anche solo cercavate delle letture per le vacanze, beh approfittatene! Io sono una grande fan del lavoro che fanno sia da lettrice sia da autrice: ogni articolo è curato benissimo, i reportage si concentrano su temi importantissimi. Tutti gli -issimi che mi vengono in mente non sono abbastanza a descrivere quanto mi piacciano.

Infine questo venerdì su Netflix, non so se anche quello italiano, esce il cartone animato ispirato al fumetto Nimona di ND Stevenson. È una storia fantasy la cui protagonista, Nimona è una shapeshifter, cioè può cambiare aspetto fisico a piacimento. Ho amato tantissimo il fumetto (e lo stile di disegno di Stevenson è stato per me una guida per anni), quindi ho tantissime aspettative per questa rielaborazione.

Io qui vi saluto con l’augurio di mangiarvi un sacco di gelati nell’ordine che preferite: ci sentiamo a fine Luglio!