Ricami e serigrafie: la newsletter di Settembre

Disclaimer: questo numero della newsletter sarà molto più personale del solito. Un po’ mi dispiace, perché nell’ultimo mese si sono iscritte un sacco di persone, e comprensibilmente potrebbero non essere interessate ai fatti miei. Benvenutə! E scusatemi, dal prossimo mese ricomincio a parlare di lavoro&co, ma ecco, qualche giorno fa è successa questa cosa qui

Questa foto ce l’ha fatta Chiara Leoni, andatevi a guardare il suo instagram.

E siccome è stata accompagnata da progetti di cucito e illustrazione, oggi parliamo di quelli.

Il vestito

Quando la mia amica Giulia mi ha chiesto se poteva fare il mio vestito da sposa non ci potevo credere: non avrei mai osato chiederglielo, ma lo desideravo fortissimamente.

Il piccolo dettaglio è che lei vive a Monaco, io a Cambridge e non ci sono mezzi di trasporto diretti tra queste due città. Quindi per mesi ci sono stati intensi scambi di pattern (i disegni dei pezzi di tessuto da tagliare) che Giulia disegnava, mi spediva per email e io assemblavo con pezzi di lenzuolo per verificarne le dimensioni.

Un commento ricorrente.

Ci siamo viste di persona solo due volte: come abbia fatto a creare un vestito così perfetto a distanza, con un lavoro a tempo pieno e quattro figli, è davvero un mistero. Inizialmente l’idea era fare un vestito senza spalle, poi vista la mia abituale postura da illustratrice

che procura poco sostegno al busto, abbiamo pensato di mettere anche una camicetta di organza a darmi un po’ di sicurezza e ne abbiamo approfittato per infilarci qualche ricamo che io ho disegnato e lei magistralmente interpretato.

Un dettaglio scemetto ma bello: il giorno prima del matrimonio abbiamo notato che i vicini di casa di Nicola hanno un albero di pepe rosa, e ne abbiamo colto qualche grappolo per usarlo nell’acconciatura: totalmente casuale ma che riprendeva tantissimo i ricami.

Foto fatta con un cellulare in attesa che mi dicessero che erano arrivati tutti gli invitati visto che una delle navette si era persa nelle campagne salentine. Però che golden hour. L’acconciatura è di Valeria Schirinzi.

Le bomboniere

Era da un casino di tempo che volevo provare a fare qualcosa di serigrafia, che però ha il problema che è una tecnica che ha senso utilizzare solo se vuoi produrre tante copie di un tuo disegno.

Io e Nicola abbiamo deciso di serigrafare delle tote bags di medie dimensioni. Volevo disegnare qualcosa che parlasse di noi, ma anche che uno potesse usare senza vergognarsene troppo. Alla fine ho preparato questi due disegni: uno parla del nostro mare, l’altra di campeggio, la nostra attività preferita.

Le abbiamo fatte al Makespace (la mia officina coworking) e.. beh diciamo che abbiamo avuto bisogno di un po’ di tentativi per capire come funziona la serigrafia

ma alla fine ne sono venute fuori di decenti.

Non solo queste due, anzi, queste sono quelle che ci sono avanzate. Ma indovinate chi non ha fatto manco una foto a due venute perfette?

Inviti, menu e liste dei tavoli

Ok, vi mostro due ultime cose! Io, Nicola, e mezzo mondo su instagram, siamo appassionati di animali che fanno cose buffe. Un po’ per quello un po’ perché eravamo a corto di idee, abbiamo deciso di chiamare i tavoli con i nostri animali preferiti, anche loro vestiti a festa: qui una carrellata.

la fa da padrone la fauna australiana e britannica, anche se il nostro tavolo era quello dei dik dik, minuscole antilopi africane con una piccola proboscide.

Il bombo lo abbiamo riutilizzato anche nel menu, visto che il vino servito si chiamava Bombino. Le decorazioni di lucine venivano invece dagli inviti, che avevamo stampato con laminazione dorata prendendoci il rischio che venisse una tamarrata assurda, ma ci è andata bene.

Ma basta parlare di me

O di matrimoni, passiamo ai consigli.

Ho finalmente letto Le otto montagne di Paolo Cognetti e certo, fa un po’ strano consigliarlo adesso visto che è talmente famoso che dubito qualcuno di voi non ne abbia già sentito parlare, MA, se ancora non lo avete letto, è un libro da recuperare. È uno di quei racconti in cui la natura diventa, nella sua placida indifferenza all’umano, uno dei personaggi con cui non si può fare a meno di dialogare e sentir pulsare.

Simone Pace sta aprendo i preordini per la stampa di Sorbo Rosso, un fumetto che ha postato su instagram negli ultimi mesi. Pace ha un segno incisivo e storie che sono un pugno allo stomaco costante. Però, avoja a farsi prendere a pugni così.

Da un po’ di tempo seguo Gia Dong, un’artista di gouache secondo me fenomenale. A giugno ho anche seguito un corso con lei, che ha cambiato un po’ il modo in cui guardo i colori, studio le ombre e cerco di semplificare le forme. I suoi ultimi dipinti di mare sono una danza per gli occhi.

Spero di non avervi annoiati! Noi ci sentiamo con una newsletter più canonica a fine ottobre! Buoni ultimi giorni d’estate!

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