Vita con Lloyd
È stato con immenso piacere che ho disegnato un Vita con Lloyd dell’incredibile Simone Tempia. Odore di bosco e mal d’auto, le mie vacanze d’infanzia in un’unica sensazione.
È stato con immenso piacere che ho disegnato un Vita con Lloyd dell’incredibile Simone Tempia. Odore di bosco e mal d’auto, le mie vacanze d’infanzia in un’unica sensazione.
Circa tre mesi fa io e Bruno Codenotti abbiamo ricevuto una mail
Come spesso mi accade quando ricevo una mail del genere non ho idea di che cosa si stia parlando, ma, da inguaribile ottimista ho risposto
(perdonatemi, sono un’italiana all’estero anche io dopotutto).
Per chi non lo sapesse il libro in questione è Archimede aveva un sacco di tempo libero, che potete trovare qui e che parla dell’infinito matematico. Quanto al Festival della Scienza, è nientemeno che il più grande evento di divulgazione scientifica a livello nazionale.
Dopo aver accettato ho realizzato che la mia partecipazione avrebbe comportato
Ma ormai il danno era fatto, avevamo già confermato e quindi mio malgrado ci sono andata. Siccome sono scaltrissima ho pensato
Purtroppo non avevo contato che
a) anche se lo avessi pubblicizzato sul blog non sarebbe venuto comunque nessuno perché non lo aggiorno mai e non lo segue – letteralmente – manco mia mamma e che
b) Bruno è un professore piuttosto rinomato e che l’evento si concentrava sulla sua parte di libro, quella di divulgazione vera e propria.
Quindi quando siamo giunti alla Sala delle Grida l’abbiamo trovata gremita di gente, che continuava ad arrivare. Alla fine eravamo tantissimi, c’era pure qualcuno che ascoltava da fuori dalla porta. Maledetto Bruno.
Io, come si vede da questa foto, ero appiattita contro la scrivania in un vano tentativo di diventare bidimensionale.
Bruno invece è stato bravissimo.
In sala c’era anche Marta Fioravanti (qui il suo tumblr, qui il suo account di twitter – seguitela che merita!) dell’ISIA di Urbino che ha fatto lo scribing dell’intervento:
E insomma, a parte la pioggia scrosciante che mi ha fatto rimpiangere il bel tempo inglese, il Festival della Scienza ci ha accolti davvero molto bene, abbiamo visto delle mostre bellissime e io mi sono sfondata di focaccia ligure. Meglio di così!
Esattamente tre anni fa tornavo dal mercato con un senso di frustrazione immensa, dovuto a una mattinata spesa invano alla ricerca di un paio di pantofole. Per sfogare il nervoso scrissi il seguente fumetto (mi scuso con i miei più affezionati lettori che se lo ricordano, ma bisogna lasciar spazio anche ai giovani):
beh gente, non ci crederete. È successo. Quando ormai avevo fatto pace col pensiero che avrei passato tutti i miei inverni in birkenstock e calzini, sabato sono entrata in un negozio a Pisa ed erano lì.
Bellissime.
Come le avevo sempre sognate. Degli stessi esatti colori del fumetto soprastante.

Non so spiegarvi la mia gioia, ma credo potrete intuirla dal fatto che riposto un fumetto fatto anni fa in un luogo pubblico contro ogni pudore o senso dell’appropriato e ci allego pure una galleria fotografica dei miei piedi. E comunque c’è pure una morale:
credeteci, che prima o poi arrivano.