I seguenti fumetti sono stati scritti come blog fra ottobre 2013 e ottobre 2014. Li ho poi raccolti in un libro autoprodotto intitolato Pizza a colazione.
Blog 2013-2014
Rileggendo queste pagine ad anni di distanza e con una consapevolezza diversa, mi rendo conto che spesso ho usato termini come “cicciona” o usato la parola “grassa” in senso dispregiativo. Sono parole che oggi non uso più con quella accezione: non penso che alcuni corpi siano più meritevoli di altri.
Ho deciso però di lasciare queste strisce perché raccontano la mia fatica ad accettare il mio corpo, e la grassofobia permeante che provavo: l’idea che non essere del peso “giusto” fosse una cosa oggettivamente indesiderabile e da dare per scontato. Non sono il tema delle strisce, eppure è un tema onnipresente. Penso possa essere una fotografia di quello che non solo io, ma anche altre persone, vivono come aspettativa sui loro corpi – e purtroppo anche su quelli altrui.
C’è un che di allarmante nel vedere quanto mi ossessionasse la questione del mio fisico, che mi tormentava da più o meno quando avevo 15 anni, e quanto cercassi di sdrammatizzarla, invano. Ricordo che una persona mi disse: “certo che in ogni striscia dici che ti trovi brutta”. E io nemmeno lo vedevo che lo stavo facendo.
Al giorno d’oggi vivo diversamente le aspettative sul peso e la forma del corpo, ma credo che sia importante osservare quel senso di inadeguatezza per capirlo, perché è ancora permeante nella nostra società. In queste strisce penso traspaia nella maniera meno filtrata proprio perché inconsapevole.
Fra le cose che mi hanno aiutata a capire cosa fosse la grassofobia e come si ripercuota sulla società c’è stato il podcast Maintenance phase, di cui consiglio molto l’ascolto.
Claudia
13 ottobre 2013 – Ci siamo intesi
07 novembre 2013 – Claudicando
21 novembre 2013 – Wishlist
04 dicembre 2013 – Entropia
15 dicembre 2013 – Pantegane
1 gennaio 2014 – Chi ben comincia
13 gennaio 2014 – Sole, cuore, amore
14 febbraio 2014 – Game over
25 ottobre 2014 – Meglio tardi
Fine
Lo so, è triste, ma guarda che bello è il libro!