Feste e miele: la newsletter di Dicembre

Una cosa bella dell’essere millennial è la completa libertà autoproclamata di fare il natale a casa dei tuoi come quando avevi quindici anni: condividendo la stanza con tua sorella minore e preoccupandoti solo di non lasciare troppi capelli nello scarico della doccia, pena le ire genitoriali.


Ciao! Spero che questo natale vi stia trattando bene e con cospicue dosi di burro. E salutiamo il 2022 con l’ultimo header messo in un punto a caso all’inizio della newsletter


Dal 2023 infatti accetterò il consiglio di Substack e lo metterò in cima. Ancora devo capire se riuscirò a decidere se farne uno fisso e definitivo o continuare nella mia indecisione cronica – alla fine questa cosa dell’header che cambia ogni mese è quanto più brand identity possa immaginare per me stessa. Altre cose che Substack vi permette di fare: commentare e mettere cuori alle newsletter. Se vi va, mi fate felice, se non vi va, vi capisco: io non lo farei mai.

Il mio dicembre è stato pieno di progetti, che probabilmente vi distillerò nei mesi a seguire, visto che sarò molto presa da due lavori lunghi e che non potrò farvi vedere. Uno di questi però ve lo posso raccontare: qualche mese fa è successa questa cosa


Se non è chiaro dallo screenshot, parafraso: quest’anno sarò docente all’ISIA di Urbino, e il mio stato d’animo a riguardo altalena tra


Insegnerò “editoria scolastica” anche se la descrizione del corso sarebbe stata meglio definita da “comunicazione visiva della scienza”. È per me una cosa gigante: l’ISIA è stata anche la mia università, ed ho una stima enorme per il modo in cui mi ha formata. L’incarico è solo per un anno, poi vedremo come andrà, se sarò capace, e se fare la spola tra Cambridge e Urbino sarà fattibile, ma anche se durasse solo una stagione andrà benissimo uguale.

Per le cose divertenti da vedere invece vi racconto un’etichetta che ho fatto per dei vasetti di miele prodotti dal dipartimento di Biochimica di Cambridge.


Il ricercatore che mi ha coinvolta, Eyal Maori è un collaboratore di vecchia data: per lui avevo già fatto varie cose, tra cui questi disegni che ho raccontato in un vecchio post del blog (se avete cinque minuti leggetelo, sono ricerche molto interessanti!). Eyal studia metodi di trasmissione dell’RNA fra organismi di una data specie, fra cui le api. Quest’anno il suo alveare, che si trova all’orto botanico della città, ha prodotto più di 100 kg di miele! Non è stato possibile usarlo tutto ma, vista la quantità, il dipartimento ha deciso di fare dei vasetti da regalare ai collaboratori.

Non avevano grandi richieste: solo di fare le api in maniera un po’ fumettosa. Dopo aver fatto qualche primo sketch veloce per immaginarmi un po’ la dinamica dei disegni,


ho disegnato le prime bozze. Ancora non sapevamo la dimensione dell’etichetta, per cui servivano per delineare più che altro i soggetti.


Hanno scelto le api in toga universitaria, per legare il miele alla ricerca scientifica e abbiamo deciso che sullo sfondo avremmo messo il profilo della cappella del King’s College, che è un po’ il simbolo dell’università di Cambridge. Alla fine l’etichetta è venuta così


Eyal ha tenuto da parte un vasetto di miele per me, e devo dire che è davvero buonissimo. Se vi interessa leggere di questo progetto, lo hanno raccontato su questo sito.

Ma basta parlare di me

E parliamo di autrici e autori bravissimi.

Kate Beaton è una delle mie fumettiste preferite. Se non suonasse troppo infantile, direi che è LA mia fumettista preferita. Autrice di comic strips, l’ho sempre amata per il suo tratto, la sua intelligenza, il suo umorismo, la sua espressività. Questo autunno è uscito Ducks, il suo primo romanzo a fumetti, in cui racconta la sua esperienza di lavoro in delle sabbie bituminose canadesi. Ducks non è un romanzo ironico, anzi: parla di violenza di genere e di lavori de-umanizzanti. Del dramma del non avere risorse nel posto che chiami “casa”. Di sorellanza, di meccanismi di sopravvivenza. Non potrei consigliarlo più di così.

Giulia Sagramola recentemente ha fatto un fumetto per The Nib svelando lo schema ponziano dietro il mestiere dell’illustratore. È un fumetto geniale e così vero che dovrebbe essere distribuito nelle scuole d’arte. Che almeno ci si entri consapevolmente in questo mestiere. Ah, tra l’altro lei tiene una bellissima newsletter: iscrivetevici!

Finalmente sono ripassata con calma da Pisa e sono potuta andare a vedere di persona il murale fatto da Dottor Pira in memoria di Tuono Pettinato a Giugno scorso durante il festival Giorni di Tuono.


Tuono continua a mancare tanto, a spuntare ovunque e a ricordarci come dovremmo fare fumetti. Se passate da Pisa e volete dirgli ciao, il murale si trova alla biblioteca di San Michele degli Scalzi.

Noi ci sentiamo ad anno nuovo! Buone feste!

Vacanze e premi: la newsletter di Novembre Newsletter

Andare in vacanza in Australia fra ottobre e novembre mi era sembrata un’idea geniale in partenza


Le cose non sono andate propriamente così: l’Australia stava vivendo una delle primavere più fredde e piovose a memoria umana, e io ho scoperto che, se il resto del mondo non è in vacanza, continuano a succedere cose mentre tu sei via e le troverai accumulate ad aspettarti al tuo ritorno.


Ciao! Vi era sfuggito che ho fatto due settimane in Australia e ho tenuto un diario di viaggio/newsletter che ha ricevuto un 100% di 5 star reviews (in un sondaggio condotto su mia sorella e la mia amica che era con me in vacanza)? Niente paura: la potete recuperare qui.

e già che ci sono, mi riciclo l’header che avevo fatto per quella newsletter anche qui.

Immagino che qualcuno di voi si sarà chiesto


Se quelle due settimane coincidono con Lucca Comics&Games, credetemi, tanti.

Quest’anno Lucca ha visto anche due altre bellissime notizie: il progetto Comics&Science ha vinto il premio Gran Guinigi 2022 per l’iniziativa editoriale. Ormai lo saprete che Comics&Science è un po’ la mia famiglia nel fumetto italiano, per cui potete immaginare il mio orgoglio riflesso.

(se non ve lo riuscite a immaginare, doveva apparire più o meno così: quella intorno a me è una foresta pluviale)

Ma non è l’unica buona notizia: il premio è stato vinto ex aequo con un’altra realtà editoriale in cui ho partecipato, che, guarda caso, voleva proprio essere il progetto di mio lavoro di cui vi parlo oggi: La Revue Dessinée.

Se già non la conoscete, un veloce recap: La Revue Dessinée è una rivista di giornalismo a fumetti, è totalmente indipendente, fa articoli curati benissimo, paga bene i suoi autori, non vende su amazon, dovreste abbonarvici. Come ci si abbona?

Qui.

Per i suoi articoli la redazione mette in coppia unə giornalista e unə fumettista. Io ho lavorato con Ylenia Sina, una giornalista che ha fatto un reportage sul disagio abitativo in Italia, cioè sull’esperienza delle persone che ad un certo punto si trovano a non riuscire più a pagare l’affitto e vengono sfrattate. Io ho tradotto la sua inchiesta in forma di fumetto.


Lavorare in questa maniera è stata una cosa nuova per me: ho delle idee ben precise sul ritmo di lettura che un fumetto dovrebbe avere e della funzione narrativa di testo e immagine. Però di solito, visto che sono io a fare anche la parte di contenuti, la penso in forma di fumetto già in partenza. È stato quindi molto interessante lavorare con le parole di un’altra persona e intrecciare i nostri due stili narrativi.

Il numero 3, quello con la mia storia, sta uscendo in questi giorni: a me sono arrivate le copie stampate e sono bellissime: guardate che spettacolo la copertina di Manuele Fior.

Ma basta parlare di me

Ultimamente sto facendo un po’ di ricerche su illustratori scientifici per una novità che vi racconterò presto. È così che sono venuta a scoprire

Una illustratrice/fumettista di wildlife, Claire Spiller (qui trovate il suo sito web, ha anche un etsy con delle stampe carine). Ha fatto delle zine sui corvi e sui gabbiani che spero rimetterà presto in stock perché quando sono arrivata erano già state tutte vendute. Non rubatemi il posto c’ero prima io.

Un illustratore di infografiche scientifiche, Mark Belan, che ho trovato interessante non solo perché fa cose parecchio belle, ma perché sul suo account Twitter spesso racconta anche un po’ della vita dell’illustratore scientifico e del mestiere in generale.

Non c’entra nulla con scienza e illustrazione, ma vi consiglio caldamente di provare una ricetta: questi “tiramisù” vegani di Cucina Botanica. Io li avrei chiamati più che altro delle cheesecake, ma poco importa il nome, sono buonissimi. E li abbiamo provati con vari ospiti, tutti entusiasti, quindi un po’ di metodo scientifico in questa raccomandazione c’è. Nota del cuoco (perché li fa sempre Nicola): in realtà non si preparano in 15 minuti, perché dopo averli fatti conviene lasciarli in frigo per qualche ora.

Ci sentiamo a fine dicembre! Ciao!

ps: in fase di revisione newsletter qualcuno mi ha detto che non coglieva la citazione delle prime vignette. Non è per accusare nessuno eh, ma ragazzi dai, le basi, LE BASI!

Neuroni digitali e koala: la newsletter di Settembre? Ottobre? Chissà

Uno non fa in tempo a pensare “va beh ad agosto non ho mandato la newsletter ché tanto sono tutti in vacanza, ma rimedio presto” che improvvisamente è ottobre, la gente è in botta iperglicemica da pumpkin spice lattes e nei supermercati vendono panettoni. Anche se quello è più un problema di consumismo britannico che di reale scorrimento del tempo.

Ciao! Non vi chiedo come va, non è decisamente il momento storico per farlo. Il mio inizio settembre ha visto un picco di popolarità geografica tra amici e conoscenti

Al che, il lato più avvoltoio di me si era illuso di poter fare qualche reportage di bassa lega sulle fasi del lutto britannico legato alla morte della regina. E invece l’amara verità è che la gente intorno a me ha accolto così la notizia:

E quindi nessun reportage, parliamo di lavoro.

I più veterani di questa newsletter fra voi ricorderanno che anni fa feci questo disegno,

espressamente con il bisogno di uscire dal disegno tecnico scientifico, e trovare un approccio diverso per raccontare fenomeni biologici. Anelavo a trovare un giorno qualcuno che mi commissionasse qualcosa su questa falsariga. Due anni dopo quel giorno è arrivato: sono stata contattata da un dottorando dell’Università di Delft per fare la copertina alla sua tesi di dottorato. Nella sua mail mi ha proprio linkato il mio disegno dicendo “vorrei una cosa in questo stile”, con razionali reazioni da parte mia.

La sua ricerca studia gli elementi dell’apprendimento del linguaggio nelle persone e la codifica integrata tra parole (scritte e parlate) e immagini e da parte del nostro cervello. Il tutto per cercare di creare poi modelli per le intelligenze artificiali. Per la copertina lui voleva un disegno di neuroni in contesti “sociali” (tipo a una festa, al bar, etc) come metafora della componente umana del suo studio e che ci fosse un accenno alla parte digitale. Per questo abbiamo deciso di trasformare i dendriti in microcircuiti. Queste sono le bozze che ho fatto

E questo il definitivo, con anche il segnalibro – invito alla discussione, classico dei dottorati nei Paesi Bassi

Prima di passare alla sezione consigli, due notizie di servizio: il 19 ottobre alle 10 al Salone Margherita di Roma inauguriamo una mostra su Fibonacci con tavole tratte dal mio fumetto per Comics&Science. Io ci sarò solo in collegamento da remoto, perchééé….

…questo fine mese andrò in Australia per due settimane! Giustamente per il mio primo viaggio fuori dall’Europa ho deciso di andare direttamente dall’altra parte del mondo, per fare le cose progressivamente. Sto valutando se fare un diario di viaggio e postarlo sul mio blog. Non lo spammerò su questo canale, perché non erano queste le premesse con cui vi ho indotti a iscrivervi a questa newsletter. Quindi se vi interessa riceverne aggiornamenti ho creato una nuova newsletter che si autodistruggerà a viaggio finito: ci si iscrive qui. Non voglio corrompervi ma…

Ma basta parlare di me

Sarà l’arrivo della stagione fredda, o forse che sto lavorando molto, ma questo mese ho letto molto poco.

Un fumetto che però sono davvero impaziente di avere tra le mani è Anna dai capelli verdi di Micol Beltramini e Agnese Innocente. Innocente è una fumettista che seguo da tanto, i suoi disegni riescono a essere tenerissimi e mai leziosi. Se ho capito bene questo fumetto è una rivisitazione in chiave moderna e italiana di Anna dai capelli rossi, e ha vinto il premio Boscarato di quest’anno come miglior fumetto per un pubblico giovane. Mi sa che ci sono varie garanzie a suo favore.

Era un bel po’ di tempo che non mi perdevo davvero in un romanzo, e invece con Sorrow and Bliss di Meg Mason è stato un colpo di fulmine in libreria, in cui ero andata solo da accompagnatrice e mentre aspettavo mi sono messa a girovagare nel reparto narrativa. È una storia che affronta la convivenza con una malattia depressiva ed è scritto in maniera onesta ma anche divertentissima. Potremmo forse paragonarlo a un Fleabag della narrativa? No, niente di così rivoluzionario, ma è giusto per darvi l’idea del tono.

Per chi si iscriverà alla newsletter di viaggio ci sentiamo a fine ottobre! Spero di riuscire anche a scrivere qui, altrimenti lo faccio quando torno. Ciao!

 

fatto! Ci sentiamo a fine ottobre 🙂

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