Buon vicinato e yoga: la newsletter di Marzo

Uno dei miei vicini di casa è un signore un po’ anziano

Dico “incontravo” al passato perché ovviamente anche io ora lavoro da casa e la mattina non esco più. Questo signore è di una dolcezza estrema, sempre sorridente e con una bella parola, e io mi sono affezionata. Dunque in questo periodo mi sono chiesta se non dovessi offrirgli aiuto: avrà famiglia? Amici? Non so nulla di lui d’altronde. Ma poi mi perito perché già ho poco tatto in genere, in inglese poi non riesco a rendere le sfumature e temo sarei brutalmente diretta:

E non mi va di sembrare di portagli iella. E poi lui potrebbe farmi notare che quella che esce vestita come se andasse in una spedizione artica anche a Giugno sono io e non lui, quindi a occhio e croce quella messa peggio sono io, e ci avrebbe pure ragione. E se poi scopro che in realtà ha trent’anni e io ho fatto un madornale errore di valutazione? Perciò temporeggio, anche se ogni giorno lo vedo un po’ più nervoso e teso.

Ciao, benvenuti e bentornati. Spero tutti voi stiate bene, e anche le vostre famiglie e amici. E se c’è qualcuno di voi che lavora nel settore sanitario o che lavora permettendo la quarantena altrui, GRAZIE per il lavoro che state svolgendo.

Come forse saprete, qui in Inghilterra siamo qualche settimana indietro rispetto all’Italia come numero di contagi. Se nel mio quotidiano le cose hanno iniziato a cambiare solo negli ultimi giorni, dentro la mia testa l’emergenza è iniziata in contemporanea con l’Italia tutta: per le notizie che sentivo da casa, per la preoccupazione che provavo e provo a sapervi in questa situazione, e per l’inquietudine data da sapere che non posso tornare in Italia come e quando voglio, neanche se ci fosse un’emergenza nella mia famiglia.

Per settimane quindi sono stata una sorta di menagrama spaccaballe al mio coworking

finché ho cominciato a isolarmi e non ho avuto più persone intorno da importunare, e comunque ora siamo tutti a casa.

Ma basta parlare di Coronavirus
E cerchiamo di rivolgere la testa altrove. Immagino che dopo settimane di isolamento sarete arcistufi di consigli su come passare il tempo, mi limito quindi a due cose che a me stanno aiutando o hanno aiutata in passato.

Yoga
Il problema più grande che ho nel lavorare da casa è che, senza gente intorno, tendo ad assumere posture consigliate da esattamente zero fisioterapisti.

Diciamo che sono un omaggio a Munari ambulante. Come risultato, al secondo giorno di isolamento la mia schiena ha iniziato a ululare di dolore, e mia sorella mi ha consigliato un canale di yoga, che ora pratico con molta costanza: la mattina faccio questa sequenza per la cervicale e le spalle, e la sera la ripeto aggiungendoci anche questa per chi sta tanto tempo seduto. Le faccio nel tempo che prima dedicavo agli spostamenti casa-coworking: per me è servito darmi questa allocazione temporale, perché altrimenti, impaziente come sono, non riuscivo a stare più di due minuti sul video.

Un podcast
Vista l’eccezionalità della situazione vi consiglio un podcast che è un po’ il mio guilty pleasure: Potterless è il podcast di Mike Schubert, un ragazzo che non ha mai letto i libri di Harry Potter da bambino, e adesso che è adulto li analizza capitolo per capitolo. Non faccio mistero di essere una grandissima fan dei libri di Harry Potter


Una nota doverosa: dal 2020 JK Rowling ha spesso fatto affermazioni e dichiarazioni fortemente transfobiche e purtroppo non è uno di quei casi in cui si può anche solo pensare di aver frainteso la situazione: la sua posizione è molto chiara e definita (non vi metterò io dei link, ma potete trovare cose molto lunghe e scritte di suo pugno con una semplice ricerca online).
Mi lascia nel pieno sconforto che la stessa persona che ha scritto una saga che inneggia al diritto di ogni persona di autodefinirsi possa essere la stessa che poi attivamente marginalizza e chiede vengano negati dei diritti a uno dei gruppi più discriminati di sempre. I libri di Harry Potter mi hanno cresciuta, e scoprire queste sue idee per me è stato parecchio doloroso.

In questo video, è possibile ascoltare un po’ di contro-argomentazioni alle dichiarazioni di Rowling.


 Perché allora guilty pleasure? Perché come tutte le cose che riguardano HP, ho opinioni molto complesse sull’interpretazione dei personaggi e della storia, e non posso dire di essere sempre d’accordo con lui – soprattutto fino a quando parla del terzo libro – e per questo faccio fatica a consigliarlo senza mettere le mani avanti che, sì mi piace, ma avrei un sacco di commenti e annotazioni su quello che dice e come lo dice. Però mi ha fatto fare delle belle risate e che mi ha calmata in momenti di stress. Se può fare altrettanto con voi – beh, è il momento giusto per consigliarvelo.

Avete dei bambini?
Io no, ma suppongo che se li avete siano giornate un po’ lunghe anche per loro. La mia incredibilmente brava amica Aurora Cacciapuoti ha iniziato a fare dei piccoli video tutorial: la Quarantenna TV.

Sono adorabili e mettono buonumore anche agli adulti: ne ha fatti 4, correte a guardarli!

E qui vi saluto: ci sentiamo a fine Aprile, spero con animi più lievi.

fatto! Ci sentiamo a fine aprile 🙂

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